Innanzitutto dobbiamo capire che il nostro orto, più naturale possibile, può ospitare specie e varietà di piante spontanee che favoriscono un equilibrio positivo per il suolo e i suoi nutrienti, nel trattenere l’acqua e nel creare nicchie per animali selvatici. In particolare insetti, rettili, anfibi e piccoli mammiferi possono trovare un luogo dove vivere e riprodursi. Molte di queste specie svolgono azioni benefiche per il nostro piccolo ecosistema, perché garantiscono i flussi di materia che sono propri dei cicli bio-geo-chimici. In questo modo non dovremo somministrare “input esterni” (come concimi o altro) se non in piccole quantità, con buone ricadute anche sulle nostre tasche. È questo un caso di “servizio gratuito” della biodiversità. E allora, lasciamo una parte dell’orto o lo spazio tra i filari di piante orticole alla natura e osserviamo con stupore come si succedono le crescite e fioriture di piante spontanee associate alla presenza di insetti o altri animaletti.


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Quando coltiviamo, cerchiamo di utilizzare più varietà della stessa specie. Ad esempio, di varietà di pomodoro ne esistono decine che possono variegare l’orto e anche la nostra alimentazione. Si trovano anche tantissime specie di piante aromatiche. Acquistiamole e trapiantiamole nell’orto e, se abbiamo spazio, per ogni specie cerchiamo le varietà più disparate. Ad esempio, il basilico si trova come basilico volgare, napoletano, genovese, a foglie rosse e altri ancora.


E allora, spazio alla biodiversità!

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